Gombit Hotel
Un luogo dove il tempo si è fermato
Nel cuore di Bergamo, situato nella parte alta della città
Qui sorge il nostro Hotel, circondato dalla storica cornice cinquecentesca delle Mura Veneziane, patrimonio dell’umanità Unesco.
Il nome ‘Gombit’ deriva dalla antica e storica Torre del Gombito, adiacente all’Hotel.
Chi è sensibile alle bellezze storico-artistiche ed è appassionato di viaggi, troverà in Gombit Hotel la sua meta ideale, grazie anche alle caratteristiche della nostra struttura, che racchiudono nell’accoglienza anche le dimensioni del lusso e della tranquillità.
La posizione del nostro Hotel ne fa il luogo ideale per raggiungere i laghi del nord Italia e le mete storico-artistiche italiane, data la vicinanza alle principali arterie stradal, all’Aeroporto di Bergamo e alla Stazione.
Essendo membri d’elite del circuito internazionale Design Hotels, godiamo di una clientela italiana e straniera, che sceglie la nostra struttura per la sua eleganza, la sua collocazione prestigiosa, gli arredi ricercati e gli accessori di classe. Il tutto accompagnato dall’esperienza del nostro staff e dalla modernità delle nostre soluzioni.
SCOPRIGombit Hotel e la storia di Bergamo
Gombit Hotel è ubicato in un contesto straordinario per la storia degli edifici e per la cornice urbana e si trova accanto alla Torre del Gombito, al prezioso Antico Lavatoio di Via Lupo e alla Chiesa di San Pancrazio.
La Torre del Gombito
Un edificio storico molto importante
Sin dal Medioevo aveva la funzione di controllo degli accessi alla Piazza Vecchia dalle vie esterne. Alta 52 metri e riferimento importante per il profilo di Città Alta, la Torre fu edificata nel XII secolo all'incrocio delle due più importanti vie di attraversamento di Città Alta (rispettivamente via San Lorenzo Mario Lupo e via Gombito) ed era di proprietà della potente famiglia ghibellina Del Zoppo.
Il nome “Gombito” deriva dal latino “compitum” che significa bivio o crocicchio e che era, storicamente, il luogo della città che segnava ed organizzava la viabilità della città di allora, come incrocio degli assi viari denominati “cardo” e “decumano”, orientati verso i punti cardinali e che conducevano in ogni parte della città stessa.
Da quel punto si iniziava a numerare, cioè a computare, le vie, tutte ortogonali fra di loro e rispetto agli assi centrali. A Bergamo, il “compitum” divenne quindi “Gombito”, definizione dialettale di Gomito. Una curiosità è che la torre non fu mai chiamata con il nome della famiglia che ne era proprietaria, cosa che invece accadeva per tutti gli edifici più importanti della città.